Museo Didattico Fiorini

Busto Arsizio

Documento n.324

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1920  TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE In attesa del tram sul corso XX Settembre a Busto Arsizio, negli anni ‘20.  

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Documento n.323

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1920 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Trento Trieste a Busto Arsizio, con l’edificio che ospitava le scuole tecniche Edmondo De Amicis, ad inizio ‘900.

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Documento n.322

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1911 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Trento Trieste a Busto Arsizio, con l’edificio che ospitava le scuole tecniche Edmondo De Amicis, ad inizio ‘900.  

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Documento n.321

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1911 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Trento Trieste a Busto Arsizio, con l’edificio che ospitava le scuole tecniche Edmondo De Amicis, ad inizio ‘900.

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Documento n.320

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1911 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Garibaldi a Busto Arsizio, così come appariva ad inizio ‘900.  

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Documento n.319

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1911 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Garibaldi e l’inizio di via Umberto I a Busto Arsizio, così come apparivano ad inizio ‘900.  

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Documento n.318

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1913 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Garibaldi a Busto Arsizio così come appariva ad inizio ‘900.

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Documento n.317

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1913 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Garibaldi a Busto Arsizio, così come appariva ad inizio ‘900.

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Documento n.316

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1920 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE Elegante caffè in edificio stile Liberty in piazza Garibaldi a Busto Arsizio.

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Documento n.315

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1911 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Garibaldi e l’inizio di via Milano a Busto Arsizio, così come apparivano ad inizio ‘900.

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Documento n.314

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1911 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Garibaldi e l’inizio di via Milano a Busto Arsizio, così come apparivano ad inizio ‘900.

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Documento n.313

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1911 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Garibaldi e l’inizio di via Milano a Busto Arsizio, così come apparivano ad inizio ‘900.  

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Documento n.312

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1911 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza Garibaldi di Busto Arsizio, con edifici in stile Liberty, come appariva agli inizi del ‘900.  

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Documento n.311

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO primi del ‘900 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La via centrale di Busto Arsizio, via Milano, come appariva agli inizi del ‘900.

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Documento n.310

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1911 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La via Milano a Busto Arsizio come appariva agli inizi del ‘900.  

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Documento n.309

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1900 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La via Milano di Busto Arsizio come appariva agli inizi del ‘900.

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Documento n.308

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO inizi ‘900 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE Via Milano e la piazza San Giovanni di Busto Arsizio come apparivano agli inizi del ‘900.

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Documento n.306

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1930 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE La piazza San Giovanni di Busto Arsizio e la via Milano negli anni ‘30.

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Documento n.307

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1920 TIPOLOGIA REPERTO Cartolina  DESCRIZIONE Due bambini davanti a Casa Volonterio in piazza San Giovanni a Busto Arsizio.  

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Documento n.196

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1906 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE La piazza Santa Maria di Busto Arsizio così come appariva ai primi del ‘900.

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Documento n.194

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1930 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Saggio di esercizi ginnici per gli studenti delle scuole di Busto Arsizio.

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Documento n.193

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1911 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Festa per il Cinquantenario dell’Unità d’Italia a Busto Arsizio.  

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Documento n.192

FONTE Archivio “L’Informazione” TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Sfilata in Piazza San Giovanni a Busto Arsizio, in occasione dell’anniversario dell’Unità d’Italia.

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Documento n.191

FONTE Dal libro “Cento anni di scuola: volti e ricordi di un secolo di storia” di Antonella Rabolini. DATA REPERTO 1932 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Studenti delle scuola Tommaseo di Busto Arsizio alla Colonia Elioterapica.  

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Documento n.190

FONTE Dal libro “Cento anni di scuola: volti e ricordi di un secolo di storia” di Antonella Rabolini. DATA REPERTO 1941/42 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Uno studente delle scuole Tommaso di Busto Arsizio in posa per la foto ricordo di fine anno scolastico.

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Documento n.188

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1935 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Foto di una classe elementare delle scuole Tommaso di Busto Arsizio presso via Carducci.  

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Documento n.186

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1937/38 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Foto di una classe elementare delle scuole Tommaso di Busto Arsizio con il maestro Francesco Mira.

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Documento n.187

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1932 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Esercizi ginnici nel cortile delle scuole Tommaso di Busto Arsizio.  

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Documento n.185

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1930/31 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Foto di una classe III elementare delle scuole Tommaso di Busto Arsizio con la maestra Portaneri Cortissone.  

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Documento n.183

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1920 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Vedute della città di Busto Arsizio.

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Documento n.182

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1910 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE L’uscita di alcuni operai da una fabbrica in via XX Settembre a Busto Arsizio.

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Documento n.181

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1930 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Lo stemma di Busto Arsizio in epoca fascista.

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Documento n.180

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1924 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE “La Patriottica” festa in costume della Pro Busto.

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Documento n.179

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1945 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Una colonna di cingolati americani entra Busto Arsizio: la Seconda guerra mondiale é giunta a conclusione.

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Documento n.178

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1921 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Deposito per il materiale d’artiglieria dove avveniva la lavorazione dei residui bellici della Prima guerra mondiale, negli spazi della ex azienda Tovaglieri in via del Roccolo a Busto Arsizio.  

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Documento n.177

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1924 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Mussolini giunge a Busto Arsizio per l’inaugurazione della nuova stazione ferroviaria.

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Documento n.176

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1924 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia DESCRIZIONE Il treno presidenziale giunge a Busto Arsizio per l’inaugurazione della nuova stazione ferroviaria; a bordo Benito Mussolini.

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Documento n.175

NOME PROPRIETARIO Comune di Busto ArsizioDATA REPERTO 1920 circaTIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Immagine pubblicitaria del Calzaturificio Borri di Busto Arsizio che proponeva le proprie scarpe per bambini, nella linea “Piuma”.

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Documento n.174

NOME PROPRIETARIO Comune di Busto ArsizioDATA REPERTO 1920 circaTIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Prototipo di scarpina prodotta dal Calzaturificio Borri di Busto Arsizio per i bambini, linea “Piuma”.

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Documento n.173

NOME PROPRIETARIO Comune di Busto ArsizioDATA REPERTO 1920 circaTIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Pagina pubblicitaria delle scarpe prodotte dal Calzaturificio Borri di Busto Arsizio per i bambini, linea “Piuma”.

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Documento n.172

NOME PROPRIETARIO Comune di Busto ArsizioDATA REPERTO 1935 circaTIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Manifesto futurista del Calzaturificio Borri di Busto Arsizio.

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Documento n.171

NOME PROPRIETARIO Comune di Busto ArsizioDATA REPERTO Settembre 1937TIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Diploma di benemerenza rilasciato al Calzaturificio Borri di Busto Arsizio in occasione della mostra nazionale colonie estive e assistenza all’infanzia.

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Documento n.170

NOME PROPRIETARIO Comune di Busto ArsizioDATA REPERTO 1892TIPOLOGIA REPERTO Oggetti d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Marchio depositato del Calzaturificio Borri e Vitale di Busto Arsizio.

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Documento n.169

NOME PROPRIETARIO Comune di Busto ArsizioDATA REPERTO 1930TIPOLOGIA REPERTO Oggetti d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Pagina pubblicitaria promozionale delle scarpe realizzate presso il Calzaturificio Borri di Busto Arsizio.

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Documento n.167

NOME PROPRIETARIO Comune di Busto ArsizioDATA REPERTO 1920TIPOLOGIA REPERTO Oggetti d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Esempi di scarpe per bambino prodotte dal Calzaturificio Borri, per la linea “Piuma”.

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Documento n.166

NOME PROPRIETARIO Comune di Busto ArsizioDATA REPERTO 1920TIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Marchio depositato del Calzaturificio Borri di Busto Arsizio.

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Al ritorno dalle scuole Tommaseo

NOME PROPRIETARIO Irene PellegattaDATA REPERTO 1931TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivio privato.DESCRIZIONE REPERTO Maria Francesca e Ambrogio Borri, nel cortile della loro casa di via Buonarroti a Busto Arsizio, vengono fotografati mentre fanno il saluto fascista di ritorno dalle scuole “Niccolò Tommaseo”. Il bambino indossa il fez, il tipico copricapo adottato durante il fascismo, parte della divisa della Gioventù Italiana del Littorio.

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Esercizi ginnici alle scuole Tommaseo

NOME PROPRIETARIO Irene PellegattaDATA REPERTO 1934TIPOLOGIA REPERTO Fotografie di archivio privato.DESCRIZIONE REPERTOSaggio ginnico presso le scuole elementari “A. Manzoni” di Busto Arsizio: gli studenti, in linea con le disposizioni del regime fascista, si esibiscono in esercizi a corpo libero nel cortile dell’edificio tra bandiere e inni patriottici.

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Documento n.5

NOME PROPRIETARIO Fotografia selezionata dalla prof.ssa Irene Pellegatta dal testo Sanguine laboribus lacrymis victoria fulget pubblicato a Busto Arsizio il 6 novembre 1927DATA REPERTO 1915TIPOLOGIA REPERTO Fotografia su stampaDESCRIZIONE REPERTOLe Dame infermiere volontarie della Croce Rossa di Busto Arsizio posano nel cortile di Palazzo Gilardoni, oggi sede del Comune ma all’epoca ospedale della città, che ha accolto numerosi feriti provenienti dal fronte.

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Documento n.8

NOME PROPRIETARIO Fotografia selezionata dalla prof.ssa Irene Pellegatta dal testo Sanguine laboribus lacrymis victoria fulget pubblicato a Busto Arsizio il 6 novembre 1927DATA REPERTO 1916TIPOLOGIA REPERTO Fotografia su stampaDESCRIZIONE REPERTOUna sala dell’ex ospedale cittadino, collocato nel Palazzo Gilardoni, attualmente sede del Comune, dove sono ricoverati soldati feriti provenienti dal fronte assistiti dalle infermiere volontarie della Croce Rossa cittadina.

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Documento n.9

NOME PROPRIETARIO Fotografia selezionata dalla prof.ssa Irene Pellegatta dal testo Sanguine laboribus lacrymis victoria fulget pubblicato a Busto Arsizio il 6 novembre 1927DATA REPERTO 1916TIPOLOGIA REPERTO Fotografia su stampaDESCRIZIONE REPERTOSoldati convalescenti nel cortile di Palazzo Gilardoni, attualmente sede del Comune, all’epoca ospedale cittadino.

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Busto Arsizio nella Grande Guerra.

Cenni sull’impegno della città di Busto Arsizio nel corso della Prima guerra mondiale. La Prima guerra mondiale: un conflitto per molti aspetti differente rispetto ai precedenti. Dalle armi chimiche ai sottomarini, dalla propaganda alla mobilitazione generale di donne e bambini impegnati nel lavoro in sostituzione degli uomini, il primo conflitto mondiale è stato un evento effettivamente innovativo nell’ambito della guerra. E l’intera società degli stati coinvolti si attivò a favore dello sforzo bellico. Letteralmente tutti lavoravano per la guerra, dai soldati che combattevano in prima linea nelle trincee, in condizioni di vita estremamente disagevoli e psicologicamente distruttive, ai più giovani impiegati negli opifici, alle donne che intravedono nel conflitto un’occasione di emancipazione. Fin dal 1915 in tutta Italia le varie città cominciarono ad attivarsi per supportare l’amata patria nello sforzo del conflitto. E così anche il comune di Busto Arsizio si attivò al più presto: la guerra nuova, con i suoi meccanismi, giungeva anche qui. Arrivavano le chiamate alle armi per 4500 soldati e la necessità di mobilitare la città. Busto Arsizio al momento dell’ingresso dell’Italia in guerra attraversava un periodo di fiorente sviluppo: le sue industrie erano grandi, produttive e fruttuose, la città veniva abbellita con strutture in stile liberty e completata con ben tre edifici scolastici creati tra il 1903 e il 1911, e le associazioni di beneficenza promuovevano grandi opere sul territorio, come la costruzione del nuovo ospedale. Ed è proprio il generale stato di benessere economico della città ad aver consentito lo svilupparsi di una serie di iniziative a favore dei soldati impegnati al fronte e delle loro famiglie. Il 26 maggio del 1915, a due giorni dall’entrata ufficiale dell’Italia in guerra, il Comitato di assistenza e volontariato civile pubblicava il seguente manifesto: “Concittadini che restate! O voi tutti, nati troppo presto o troppo tardi per misurare sui campi cruenti la devozione e l’amore per la gran Madre comune, stringetevi con noi in un patto di solidarietà civile per costituire la milizia volontaria delle opere di difesa sussidiaria, di previdenza ed assistenza sanitaria, di integrazione dei pubblici servizi, di sussidi economici alle famiglie dei nostri soldati. Facciamo tutti un austero atto di disciplina e di fede per dare, concordi, pensiero, volontà ed azione alle necessità della patria. Donne bustesi! Vi chiamo a raccolta le voci più calde del cuore, il vostro largo senso di carità, il vostro sincero spirito di sacrificio. Date alle madri, alle spose, ai bambini, alle sorelle dei nostri soldati tutta la vostra bontà, tutta la vostra pietà, tutto il vostro soccorso! In alto i cuori! Già i nostri soldati nella marcia vittoriosa abbracciano sulle terre redente gli aspettanti fratelli d’Italia! Sia sempre vicino a loro tutto il nostro ardente pensiero, fatto di gratitudine ed amore, e solennemente promettiamo che sapremo assistere con tutte le forze della nostra commossa solidarietà le loro famiglie”. La popolazione di Busto viene dunque chiamata a svolgere la propria parte: si consolida così il Comitato di assistenza che con l’amministrazione comunale avvia un’intensa opera di supporto alle famiglie dei richiamati con la preziosa collaborazione delle industrie di Busto che si erano impegnate nel dare la metà dello stipendio dei richiamati alle corrispettive famiglie. Successivamente le varie iniziative vengono coordinate in un unico organismo che aveva il compito di raccogliere fondi, spedire pacchi al fronte, confezionare indumenti e supportare le famiglie dei richiamati secondo i bisogni. La raccolta fondi fruttò ben 400000 lire le quali servirono per l’apertura dell’Ospedale dei feriti, dei nidi per i bambini e per la distribuzione dei vestiti e dei sussidi. I primi feriti di guerra arrivarono a Busto Arsizio il 15 settembre del 1915 ed erano ben 400; questi furono tuttavia soltanto i primi poiché l’ospedale dei feriti di Busto ne ospitò in totale circa 4000: questi soldati erano accuditi dalle Infermiere Volontarie della Croce Rossa cittadina e vennero ospitati presso il vecchio ospedale, Palazzo Gilardoni, attualmente sede del Comune. Questi soldati provenivano certamente da varie regioni italiane, come testimoniato dal santino rinvenuto nella tasca della divisa di un soldato salernitano ferito in guerra e accudito a Busto Arsizio, oggi conservato presso l’aula di storia delle scuole medie Bossi, ma non è nota la presenzia di un registro che permetta di rintracciarne i nomi e le provenienze specifiche.  Tutto ciò fu possibile grazie ai fondi che vennero raccolti durante le diverse campagne, in larga parte erogati dagli industriali della città. L’ospedale per i feriti costò 33827,05 lire, i sussidi che furono rilasciati raggiunsero un totale di 15327,21 lire, 10636,51 per gli indumenti, circa 2000 lire per i vari asili nido (costruiti nei quartieri Sant’Anna e San Michele) e il restante per i pacchi dono destinati ai soldati impegnati al fronte (che in occasione delle feste contenevano torroni, cioccolata, caramelle, panettoni, coppette, cartoline). Ma Busto non si fermò qui: si distinsero per disponibilità in particolare le donne che continuarono a supportare la patria, da chi diventava volontaria d’ospedale assicurando assistenza sanitaria e psicologica ai feriti, a chi accudiva i figli dei richiamati nei nidi, dalle donne che scrivevano lettere per i soldati facendo da interpreti per le famiglie a chi cuciva sciarpe, passamontagna, guanti, calze e vari altri indumenti da mandare al fronte.  Persino i più giovani decisero di dare una mano, creando la sezione bustese dei Giovani esploratori italiani, i quali svolgevano compiti al fine di aiutare la patria e i soldati al fronte: facevano la guardia all’Ospedale militare e vendevano in città piccoli oggetti per raccogliere fondi. Purtroppo nel Natale del 1915 i cittadini di Busto, così come tutti gli italiani, cominciarono a realizzare che la guerra che stavano vivendo non era per niente una “guerra lampo”, anzi, si stava trasformando in una logorante guerra di posizione nella quale diversi soldati originari della città avevano già perso la vita o erano detenuti come prigionieri in Austria: a tal proposito venne avviata una nuova iniziativa che consisteva nell’invio del pane ai prigionieri di guerra. Erano invece i sacerdoti delle parrocchie cittadine ad assumersi la responsabilità di comunicare alle famiglie notizie relative ai caduti

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