Museo Didattico Fiorini

Documento n.334

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1935TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivioDESCRIZIONE REPERTO Tosca Prinzkova insieme alla figlioletta. Originaria della Polonia e di religione ebraica, si trovava a Busto Arsizio per motivi lavorativi: era impiegata presso la farmacia in corso XX settembre. Nel 1938 fu costretta a lasciare l’Italia insieme alla sua famiglia, in conseguenza ai provvedimenti di espulsione che colpivano gli ebrei stranieri, tornando così in Polonia. Dopo un periodo vissuto nel ghetto a Kolomea (Galizia), fu trasferita nel lager di Balzec, fino all’annientamento nelle camere a gas nell’ottobre del 1942. La sua famiglia seguì un identico destino.

Documento n.199

FONTE Archivio “L’Informazione” DATA REPERTO 1945 TIPOLOGIA REPERTO Fotografia  DESCRIZIONE Sotto la pioggia, a Busto Arsizio la folla attende l’arrivo degli Alleati in città.

Documento n.165

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1943-45TIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Organigramma della Divisione Valtoce e della Divisione Alto Milanese. È nel maggio del ’44 che il movimento di liberazione raggiunge la sua massima efficienza. Dagli scritti di Mario Pigatto: Maggio 1944. Il movimento cattolico clandestino nell’Alto milanese raggiunge un livello organizzativo ragguardevole anche sul piano militare, era necessario unire queste formazioni sparse. L’iniziativa fu promossa dai capi delle bande facenti riferimento al centro di coordinamento bustese, portò alla nascita della Divisione alto milanese. Il nucleo originario della divisione era composto da tre brigate operanti nella città e nella periferia di Busto Arsizio: la brigata Dino Giani, con comandante Sandro Colombo, la brigata Bruno Raimondi e la brigata Lupi, con comandante Cesare Carnaghi detto “Rino”. Primo comandante della divisione Alto milanese fu il tenente colonnello Carlo Tosi, nome di battaglia Simone, poi sostituito dal capitano Adolfo Martelli. Luciano Vignati aveva il delicato compito di mantenere i contatti politici con il CLN di Busto Arsizio, Legnano, Gallarate e conformazioni di altra tendenza operanti nella zona, brigate d’assalto Garibaldi, inoltre responsabile con Don Ambrogio Gianotti e Don Angelo Volonté del servizio rifornimenti del piano e della montagna. Alle prime tre brigate si uniscono poi la brigata Carroccio (Legnano), la brigata Rizzato (Gallarate), la brigata Passerini (Varese), la brigata Berra (Tradate), la brigata Costanzi (Castellanza), la brigata Colombini (Magenta), la brigata Gasparotto (Inveruno), la brigata Greppi (Angera), la Trevigliese (Treviglio). Nell’aprile del ’45 la divisione Alto milanese contava circa 1533 uomini. Perdite accertate a tedeschi e fascisti: 18 tedeschi morti e tre tedeschi feriti; 23 fascisti morti e 17 fascisti feriti; 5822 prigionieri fra tedeschi e fascisti. Perdite subite dalla divisione Alto milanese: 55 morti, 89 feriti e 102 prigionieri. La 12ª divisione SAP Garibaldi comandata da Andrea Macchi di Busto Arsizio e come commissario di guerra Sandro Villa, bustese anche a lui, era composta da sette brigate: la 81ª brigata Luciano Zaro a Gallarate, la 102ª Maurizio Maciantelli a Busto Arsizio e Valle Olona, la 150ª Emilio Tommasetti a Gallarate e Cavaria, l’ 151ª Nino Locarno a Samarate, la 152ª a Cardano al campo di Gallarate, la 1° Lombardia “Montagna” a Busto, Gallarate e Valsesia, la 183ª a Saronno, Ceriano e Cislago. La 102° brigata di Busto Arsizio inoltre era in stretto collegamento con la 182ª brigata di Legnano quindi le zone di Gallarate, Busto, Legnano e Cassano Magnago erano sede di azioni congiunte con reciproco aiuto. La forza numerica era di 2369 partigiani combattenti.

Documento n.161

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 16 maggio 1945TIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Richiesta del Cotonificio Bustese al Comitato di Liberazione Nazionale per ottenere un autotreno con rimorchio che il Comitato potrà sfruttare per gli approvvigionamenti alimentari della città. Tutti i materiali messi a disposizione dalle industrie bustocche dovevano necessariamente essere nascosti per poi essere distribuiti tra i vari gruppi partigiani. Ciò avvenne anche grazie alla grande collaborazione di molti sacerdoti cattolici. Dagli scritti di Mario Pigatto: “nel mese di gennaio a Busto Arsizio si presentò il problema di reperire una base sicura per depositare il materiale di rifornimento da immagazzinare in città, perché potesse poi essere distribuito secondo le necessità parte alle formazioni del piano e parte a quelli della montagna. La drogheria Vignati e Allavelli, punto di riferimento privilegiato per i contatti tra i comandanti delle bande, nonché il centro di confezionamento dei pacchi viveri e di altri generi, come vestiario, equipaggiamento vario e armi, era insufficiente. Durante i 20 mesi resistenziali i luoghi più usati al magazzinamento oltre alla drogheria di via Silvio Pellico, furono la casa di Sandrin in via Salvator Rosa, la casa di Cesare Carnaghi a Sacconago, la canonica di Don Angelo Grossi a Solbiate Olona presso l’oratorio, l’altra canonica di Don Carlo Pozzi presso l’oratorio di Castegnate e i sotterranei del seminario arcivescovile di Venegono Inferiore; un altro deposito fu ricavato nei sotterranei della chiesa di Sant’Edoardo a Busto Arsizio, sotto la protezione e sorveglianza di Don Ambrogio Gianotti”.

Documento n.153

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 5 maggio 1945TIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Lettera di ringraziamento del generale Cadorna a suor Rosa Chiarina Scolari per l’ospitalità datagli nei giorni precedenti la liberazione, con offerta per gli indigenti.

Documento n.152

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 14 aprile 1945TIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Resoconto di uomini e armi a disposizione delle brigate partigiane della Divisione Alto Milanese.

Documento n.140

NOME PROPRIETARIO Rabolini AntonellaDATA REPERTO 1944TIPOLOGIA REPERTO Documento di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Retata di milizie fasciste in piazza San Michele a Busto Arsizio e arresto di sospetti partigiani o simpatizzanti tra cui un giovane di sedici anni, Claudio Rabolini, poi rilasciato per intervento del fascista Ercole Caimi, giovane medico molto conosciuto nella città.

Documento n.139

NOME PROPRIETARIO Rabolini AntonellaDATA REPERTO 1944TIPOLOGIA REPERTO Documento di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Retata di milizie fasciste in piazza San Michele a Busto Arsizio e arresto di sospetti partigiani o simpatizzanti tra cui un giovane di sedici anni, Claudio Rabolini, poi rilasciato per intervento del fascista Ercole Caimi.

Documento n.132

NOME PROPRIETARIO Gabriele ZaraDATA REPERTO 1927TIPOLOGIA REPERTO Moneta di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Moneta da cinque Lire, sulla quale compare l’immagine dell’aquila e del fascio littorio, elementi tipici della simbologia fascista.

Documento n.127

NOME PROPRIETARIO Museo “Riccardo Techel”, Scuola Media G. A. Bossi di Busto ArsizioDATA REPERTO 1938TIPOLOGIA REPERTO Documento custodito in struttura museale.DESCRIZIONE REPERTO Attestato rilasciato dall’Opera Nazionale del Dopolavoro a Claudina Spada, di Busto Arsizio, per essersi classificata prima nella competizione dei cento metri contestualmente al Campionato provinciale di Atletica Leggera.