Museo Didattico Fiorini

Memorie famigliari – Documenti

Il primo libro del fascista

NOME ARCHIVISTA Dario PillonDATA REPERTO 1940TIPOLOGIA REPERTO Libro adottato per le scuole medieDESCRIZIONE REPERTOIl volume è il primo libro di testo adottato per la scuola media fascista, incentrato sulla storia del fascismo. curato dal prof. Tomas Cipriani

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Cartolina

NOME PROPRIETARIO Muscetti EleonoraDATA REPERTO 1942TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivio privatoDESCRIZIONE REPERTOFronte e retro di una cartolina inviata dal Marinaio Muscetti Ermanno Ferruccio al fratello Emilio, nonno della studentessa Eleonora Muscetti (5C).

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Medaglia al valore – Grande guerra

NOME PROPRIETARIO Pastori GiorgiaDATA REPERTO 1921TIPOLOGIA REPERTO Diploma e Medaglia al valoreDESCRIZIONE REPERTODiploma e Medaglia al valore ricevuta dal nonno paterno come soldato della Prima guerra mondiale.Particolare della medaglia: coniata col bronzo nemico. curato dal prof. Tomas Cipriani  

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Tessera di riconoscimento

NOME PROPRIETARIO Muscetti EleonoraDATA REPERTO 1942TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivio privato.DESCRIZIONE REPERTOTessera di riconoscimento di Ermanno Ferruccio Muscetti, fratello del nonno di Eleonora Muscetti cl. 5C, arruolato nella Marina Militare, disperso in Grecia e protagonista di uno straordinario episodio di eroismo, nel corso del quale ha messo in pericolo la sua vita per salvare un compagno.

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Biglietto postale

NOME PROPRIETARIO Muscetti EleonoraDATA REPERTO 1942TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivio privato.DESCRIZIONE REPERTOEsempio di biglietto postale per le forze armate. Il soldato Muscetti Ermanno Ferruccio scrive alla sua famiglia da La Spezia.

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Libro della III classe

NOME PROPRIETARIO Giorgia PastoriDATA REPERTO anni ’30TIPOLOGIA REPERTO Libro della terza classe periodo fascistaDESCRIZIONE REPERTOLibro della terza classe periodo fascista, appartenente al nonno, con le varie materie raccolte in un solo volume. curato dal prof. Tomas Cipriani

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Carta del lavoro

NOME PROPRIETARIO Marta GhellereDATA REPERTO 1928TIPOLOGIA REPERTO Documento distribuito dal governo fascista.DESCRIZIONE REPERTOCarta del lavoro, approvata nel 1927 e distribuita ai lavoratori e stampata in un formato cartaceo nel 1928. Per approfondire: carta del lavoro. curato dal prof. Tomas Cipriani

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Arbeitsbuch

NOME PROPRIETARIO Federico AnchieriDATA REPERTO 1945TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di un documento (collezione privata)DESCRIZIONE REPERTOLibretto di lavoro per stranieri di Giovanni Randi del 1945, il quale lavorava nel territorio occupato dai nazisti. curato dal prof. Tomas Cipriani  

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Foglio di arruolamento

NOME PROPRIETARIO Muscetti EleonoraDATA REPERTO 1942TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivio privato.DESCRIZIONE REPERTOFoglio di arruolamento nella Marina Militare di Ermanno Ferruccio Muscetti, fratello del nonno di Eleonora Muscetti cl. 5C. Dopo aver prestato servizio presso il CREM di La Spezia, è stato imprigionato in Grecia e non ha mai fatto ritorno a casa.

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Sillabario

NOME ARCHIVISTA Edoardo Franceschelli DATA REPERTO 1932TIPOLOGIA REPERTO Riproduzione fedele del sillabario del 1932DESCRIZIONE REPERTOIl libro costituisce la ricostruzione fedele del sillabario, con annesse letture, che risale al 1932. Dalle letture e dalla impostazione del libro, si evince come venissero esaltate la figura del duce, quella del re Vittorio Emanuele III e quella della famiglia. curato dal prof. Tomas Cipriani

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Corriere dei Piccoli – Etiopia

NOME ARCHIVISTA Matteo FerrariDATA REPERTO 1935TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di una pagina del Corriere dei PiccoliDESCRIZIONE REPERTOIl reperto è una pagina del Corriere dei Piccoli pubblicato nel 1935 e che racconta una storia in cui due bambini italiani riescono a sconfiggere alcuni soldati etiopi. Il fumetto aveva il chiaro intento di propagandare l’ideologia fascista e razzista. curato dal prof. Tomas Cipriani

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Libro di barzellette

NOME ARCHIVISTA Edoardo AzzaroDATA REPERTO 1927TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di un libro di collezione privataDESCRIZIONE REPERTOIl libro è una raccolta di barzellette, pubblicata nel 1927. Le storielle e le barzellette raccontate hanno molto spesso come riferimento l’ingenuità delle donne, la furbizia dei bambini e i giochi di parole. Molte barzellette, inoltre, hanno una tematica a sfondo sessuale e in alcuni casi anche razzista e anticomunista. curato dal prof. Tomas Cipriani

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Corriere dei Piccoli – Libia

NOME ARCHIVISTA Rudy PerelliDATA REPERTO 1912TIPOLOGIA REPERTO Oggetto di collezione privataDESCRIZIONE REPERTOLa fotografia rappresenta una pagina del Corriere dei piccoli del 1912 in cui viene descritta una scena razzista, per esaltare la spedizione coloniale italiana.

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Secondo libro del fascista

NOME ARCHIVISTA Veronica BasilicoDATA REPERTO 1940TIPOLOGIA REPERTO Libro adottato per le scuole medieDESCRIZIONE REPERTOIl volume è il secondo libro di testo adottato per la scuola media fascista, incentrato sull’insegnamento razzista. Per questo documento è disponibile un approfondimento. curato dal prof. Tomas Cipriani

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Corriere dei Piccoli – Italino

NOME ARCHIVISTA Mattia TamborinoDATA REPERTO 1916TIPOLOGIA REPERTO Pagina tratta dal Corriere dei PiccoliDESCRIZIONE REPERTOIl reperto è una foto alla pagina del Corriere dei Piccoli in cui il personaggio patriottico Italino salva un uomo dalla fucilazione. Il fumetto mostra come tra i bambini si diffondessero gli ideali irredentisti. curato dal prof. Tomas Cipriani

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Angelo e Silvio Rabolini nella Grande Guerra

NOME PROPRIETARIO Silvia RaboliniDATA REPERTO 1917TIPOLOGIA REPERTO Documento di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Cartolina postale inviata dal soldato Angelo Rabolini di Busto Arsizio, zappatore dell’81esimo Reggimento Fanteria, Terzo Battaglione, impegnato nella zona di guerra, a suo padre Natale il 6 agosto 1917. Suo fratello Silvio Rabolini, diplomato maestro e partito per il fronte ad appena diciotto anni, non farà mai ritorno a casa.  

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Un passaporto di cent’anni fa

NOME PROPRIETARIO Silvia RaboliniDATA REPERTO 1917TIPOLOGIA REPERTO Documento di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Passaporto della signorina Angelina Rabolini, rilasciato dal comune di Busto Arsizio, all’epoca parte della provincia di Milano, nel 1917.

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Tessera di riconoscimento della compagnia volontari giuliani, fiumani e dalmati

NOME PROPRIETARIO Silvia RaboliniDATA REPERTO 1925TIPOLOGIA REPERTO Documento di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Tessera di riconoscimento di Romeo Cesca, nato e vissuto a Trieste e volontario fiumano nel 1919; partito per la missione dannunziana aveva lasciato nella cucina di casa un biglietto affisso al tavolo con una lama: “O Fiume, o la morte!”.

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Tessera di riconoscimento dell’associazione mutilati e invalidi

NOME PROPRIETARIO Silvia RaboliniDATA REPERTO 1925TIPOLOGIA REPERTO Documento di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Tessera di riconoscimento dell’associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra di Romeo Cesca, nato e vissuto a Trieste e volontario fiumano nel 1919; partito per la missione dannunziana aveva lasciato nella cucina di casa un biglietto affisso al tavolo con una lama: “O Fiume, o la morte!”.

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Foglio di congedo di Paolo Garbolo

NOME PROPRIETARIO Francesco BaratéDATA REPERTO 24 giugno 1941TIPOLOGIA REPERTO Fotografie di archivio privato.DESCRIZIONE REPERTO Paolo Garbolo, soldato del ‘99 che ha partecipato alla Prima guerra mondiale nell’58esimo Reggimento Fanteria, prima compagnia con il grado di zappatore, e che ha militato poi nella Resistenza partigiana, 120° brigata Walter Perotti, distaccamento “Cile”, riceve il foglio di congedo illimitato nel 1941.

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Distintivo di guerra

NOME PROPRIETARIO Francesco BaratéDATA REPERTO 3 febbraio 1920TIPOLOGIA REPERTO Fotografie di archivio privato.DESCRIZIONE REPERTO Paolo Garbolo, soldato che ha partecipato alla Prima guerra mondiale nell’58esimo Reggimento Fanteria, prima compagnia con il grado di zappatore, e che ha militato poi nella Resistenza partigiana, 120° brigata Walter Perotti, distaccamento “Cile”, riceve al termine del conflitto un documento che gli consente di fregiarsi di un distintivo e di una stella a cinque punte.

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Tessera di riconoscimento

NOME PROPRIETARIO Francesco BaratéDATA REPERTO 1945TIPOLOGIA REPERTO Fotografie di archivio privato.DESCRIZIONE REPERTO Tessera di riconoscimento del patriota Paolo Garbolo, soldato che ha combattuto durante la Prima guerra mondiale nell’51esimo Reggimento Fanteria, prima compagnia, e che ha militato poi nella Resistenza partigiana, 120° brigata Walter Perotti, distaccamento “Cile”. Il documento è rilasciato dal Comitato di Liberazione Nazionale.

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Cartoline dal fronte: commento ai materiali di Francesco Baraté.

Tra i materiali presenti all’interno del nostro Museo digitale compaiono anche le fotografie di nove cartoline postali provenienti dal fronte, riconducibili al periodo della Prima guerra mondiale, tutte gentilmente condivise con noi dalla famiglia dello studente Francesco Baraté della classe V A Istituto professionale. Le cartoline sono state spedite da due fratelli, Garbolo Severo e Garbolo Paolo, originari di Milano, alla loro famiglia, negli anni 1915, 1916 e 1917.  Paolo Garbolo ha un profilo particolarmente interessante, deducibile dai fogli di congedo e da altra documentazione fornita dalla famiglia e messa a disposizione nel museo: classe 1899, partecipa alla Prima guerra mondiale nel cinquantottesimo Reggimento Fanteria, prima compagnia, con il grado di zappatore, e milita poi nella Resistenza partigiana, 120° brigata Walter Perotti, distaccamento “Cile”, per la liberazione di Milano dal nazifascismo. Garbolo Severo, invece, è attivo nella diciassettesima divisione, ottantunesimo Reggimento Fanteria, quarta compagnia con il ruolo di zappatore.  Al di là dei contenuti delle cartoline, che si presentano come brevi accenni allo stato di salute dei due soldati, ciò che a nostro avviso risulta essere particolarmente interessante è l’apparato grafico delle cartoline, il repertorio di immagini e simboli presenti in esse che comunicano in maniera chiara i capisaldi della propaganda italiana nel corso della guerra. In esse infatti troviamo lunghe file di soldati pronti all’assalto, fieri e coraggiosi, fanti che combattono con forza e che cadono feriti per la patria, con la mano stretta sul cuore e il volto contratto in una smorfia di dolore; troviamo immagini colorate e in bianco e nero, che ritraggono soldati schierati in difesa dell’avamposto sul monte Baldo, e soldati caduti nella neve, cosparsi di sangue, sotto il filo spinato della trincea. Ma si riconoscono anche piccole carte geografiche che riproducono i territori coloniali italiani, Libia ed Eritrea, e immagini rappresentative del terremoto di Messina dell’anno 1908. In una cartolina troviamo una bellissima riproduzione delle stelle alpine, fiore tipico delle Alpi che i soldati stavano difendendo dal nemico sul fronte italiano. Ovunque dominano i colori della bandiera italiana (esempio: nella cartolina del soldato ucciso sulla neve, troviamo il bianco di sfondo, il verde nella divisa del soldato e il rosso nel suo sangue versato) e lo stemma dei Savoia; talvolta compare il ritratto di Vittorio Emanuele III. Brevi canzonette o versi di poesie completano il messaggio di queste cartoline, un messaggio fortemente patriottico e nazionalista,  volto ad ispirare in chi le osserva uno spirito d’amore profondo per la patria e un senso di stima nei confronti del sacrificio che i soldati stanno compiendo al fronte per il bene della nazione. Nessun accenno emerge in queste cartoline al nemico: l’esaltazione del soldato italiano ha il sopravvento su ogni altra immagine.  A cura della classe V A Istituto Professionale 

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Diario di guerra del Serg. Luigi Nazari

Analisi a cura di Alessandro Pinti Luigi Nazari era un mio prozio. Già in passato avevo sentito parlare di lui, quando mi sono state raccontate le avventure avvincenti da lui affrontate; qualche volta ho visto le sue foto e alcuni filmati nei quali già emergeva la sua personalità forte e decisa. Tutto il materiale riguardante la sua storia, compreso il suo diario di guerra che mi accingo a riportare in queste pagine con opportune annotazioni, è stato conservato dai figli di Luigi, in particolare dal più grande dei quattro, Piermario, che gentilmente mi ha messo a disposizione tutto quello che serviva per svolgere questo lavoro.  Ho pensato che il suo diario fosse particolarmente interessante da rendere disponibile sul sito del Museo Didattico Digitale della mia scuola perché può essere considerato un vero e proprio documento storico. Il pluridecorato Maresciallo Pilota di caccia Nazari, infatti, ha raccontato le vicende di cui è stato protagonista in modo lucido e razionale senza mostrare una partecipazione emotiva diretta che avrebbe inevitabilmente trasformato gli eventi narrati proiettandoli in una prospettiva soggettiva, sminuendo così loro il valore e la loro validità  da un punto di vista storico: il lettore che analizzerà le prossime pagine non deve aspettarsi la narrazione personale di eventi di guerra quanto piuttosto la loro sintetica trascrizione, priva di commenti o di sentimentalismo. L’autore di queste memorie descrive con precisione le operazioni militari alle quali ha partecipato e ha voluto affidare a una scrittura minuziosa, ma avvincente e interessante, la memoria delle azioni da lui svolte in un contesto storico molto complesso e articolato. Penso possa essere una preziosa occasione per i lettori quella di poter sentire, attraverso queste pagine, la voce di chi effettivamente era presente ai grandi eventi storici di cui si legge nei manuali scolastici. Nelle pagine troviamo il racconto del drammatico momento della dichiarazione di guerra nel 1940 che avrebbe cambiato le sorti e la vita di tutti, ma c’è anche il momento dell’annuncio della pace, così atteso; c’è la narrazione dell’“avventura albanese” cominciata per lui il 18 novembre del 1940, e ancora la lunga esperienza in Libia. Possiamo conoscere dalla sua narrazione le caratteristiche tecniche degli aerei pilotati, le strategie militari adottate per portare a termine una missione, le difficoltà e soprattutto i pericoli affrontati ogni giorno. Il diario è caratterizzato da una prosa scarna e lineare ma accurata, propria di chi è abituato ad agire e a guardare la realtà con un certo distacco, senza essere travolto dalla paura o dai dubbi,  perché spesso per salvare la propria vita o quella dei compagni non c’è tempo per pensare. La lettura di questo diario dunque consente anche alle generazioni che non hanno conosciuto la guerra di avere un sorta di cronaca meticolosa di ciò che spesso i libri di scuola tralasciano, ma che pure è fondamentale per capire in modo chiaro e imparziale gli eventi del passato. Mi ha però particolarmente colpito quanto ha sottolineato il figlio Piermario, quando ha ricordato che il padre, pur avendo ricevuto due Medaglie d’Argento al Valor Militare e una Croce di Guerra,  ha tuttavia terminato il suo diario di guerra con due parole che, se riferite a un contesto di guerra, non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni : “umiliazioni e amarezze”. Sono onorato di poter ricordare con questo elaborato Luigi Nazari. Buona lettura. 

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L’esperienza militare di Aldo Ronzoni

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