Museo Didattico Fiorini

Documento n.348

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1943-45TIPOLOGIA REPERTO Oggetto esposto in struttura museale DESCRIZIONE REPERTO Arma utilizzata dai partigiani della Val d’Ossola negli anni della Resistenza.

Le brigate partigiane di Busto Arsizio

Busto Arsizio è sede del 102° brigata Garibaldina chiamata “Maurizio Macciantelli” e di tre brigate azzurre (ossia di ispirazione cattolica), la “Giani”, la “Lupi” e la “Raimondi”. È inoltre sede di un Comando Raggruppamento di Divisione, la “Alfredo Di Dio”. Le prime brigate nascono all’interno delle fabbriche. I gruppi interni alle fabbriche tessili bustesi sono in stretto contatto con il CLN e con le formazioni partigiane; forniscono vestiario, scarpe, coperte, lenzuola sia ai giovani renitenti alla leva nascosti presso famiglie bustocche, sia ai partigiani operanti in montagna. Oltre alla ricerca dei finanziamenti, gli operai degli stabilimenti protetti rallentavano la produzione e compivano veri e propri atti di sabotaggio della costruzione di materiale bellico, in modo che divenisse inutilizzabile per i tedeschi. Dagli scritti di Mario Pigatto. Novembre 1943: “I primi contatti con le formazioni di montagna vennero allacciati con i gruppi partigiani che occupavano la zona del Monte di San Martino, tra la Valcuvia e la Valtravaglia, nell’alto Varesotto. Soprattutto i patrioti gallaratesi sotto la direzione di Mario Sola organizzarono un servizio di rifornimenti destinato all’assistenza del gruppo “Cinque giornate”, ossia dei 180 uomini del colonnello Carlo Croce che, impossessatisi di un forte in Val Alta, vi rimasero con la collaborazione degli abitanti dei paesi di Duomo, Cuveglio, Rancio Valcuvia, Mesenzana e Brissago Valtravaglia, fino al 14 novembre 1943, data in cui circa 3000 uomini della Wermacht, militi della GNR, presero d’assalto le postazioni partigiane, scatenando la prima vera offensiva bellica contro i banditi. L’assedio si prolungò per cinque giorni e solo una novantina di partigiani riuscirono a riparare nella vicina Svizzera insieme con il colonnello Croce. La tragedia di San Martino fu in un certo senso pedagogica per i patrioti altomilanesi, in quelle condizioni privi di un’organizzazione militare sufficientemente funzionale, era impossibile uscire allo scoperto ed impegnarsi in lotta aperta contro gli occupanti tedeschi. Giocava in favore della prudenza anche la sempre maggiore consapevolezza dell’importanza strategica di Busto Arsizio nell’economia della resistenza, ove si stava organizzando una centrale di rifornimenti per le formazioni di montagna”. NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1943-45TIPOLOGIA REPERTO Oggetto esposto in struttura museale DESCRIZIONE REPERTO Giacca invernale utilizzata dai partigiani durante la Resistenza.

Documento n.334

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1935TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivioDESCRIZIONE REPERTO Tosca Prinzkova insieme alla figlioletta. Originaria della Polonia e di religione ebraica, si trovava a Busto Arsizio per motivi lavorativi: era impiegata presso la farmacia in corso XX settembre. Nel 1938 fu costretta a lasciare l’Italia insieme alla sua famiglia, in conseguenza ai provvedimenti di espulsione che colpivano gli ebrei stranieri, tornando così in Polonia. Dopo un periodo vissuto nel ghetto a Kolomea (Galizia), fu trasferita nel lager di Balzec, fino all’annientamento nelle camere a gas nell’ottobre del 1942. La sua famiglia seguì un identico destino.

Documento n.332

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1943-45TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivioDESCRIZIONE REPERTO Ritratto del partigiano Ezio Crespi, nome di battaglia “Cinella”, negli anni della Resistenza.

Documento n.331

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1943-45TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivioDESCRIZIONE REPERTO Ritratto del partigiano Pietro Di Cristina negli anni della Resistenza.

Documento n.330

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1943-45TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivioDESCRIZIONE REPERTO Ritratto del partigiano Fausto Del Ponte negli anni della Resistenza.

Documento n.329

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1943-45TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivioDESCRIZIONE REPERTO Ritratto del tenente Armando Calzavara, nome di battaglia “Arca”, negli anni della Resistenza.

Documento n.328

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1943-45TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivioDESCRIZIONE REPERTO Ritratto del giovanissimo partigiano Ugolino Barciocco negli anni della Resistenza.

Documento n.327

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1943-45TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di archivioDESCRIZIONE REPERTO Ritratto del partigiano Alfonso Armiraglio negli anni della Resistenza partigiana.

Documento n.326

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1944TIPOLOGIA REPERTO Fotocopia di lettera originale.DESCRIZIONE REPERTO Ultima lettera di Agnoletti Arturo prima della sua esecuzione.