Museo Didattico Fiorini

Tutti i materiali messi a disposizione dalle industrie bustocche dovevano necessariamente essere nascosti per poi essere distribuiti tra i vari gruppi partigiani. Ciò avvenne anche grazie alla grande collaborazione di molti sacerdoti cattolici. Dagli scritti di Mario Pigatto: “nel mese di gennaio a Busto Arsizio si presentò il problema di reperire una base sicura per depositare il materiale di rifornimento da immagazzinare in città, perché potesse poi essere distribuito secondo le necessità parte alle formazioni del piano e parte a quelli della montagna. La drogheria Vignati e Allavelli, punto di riferimento privilegiato per i contatti tra i comandanti delle bande, nonché il centro di confezionamento dei pacchi viveri e di altri generi, come vestiario, equipaggiamento vario e armi, era insufficiente. Durante i 20 mesi resistenziali i luoghi più usati al magazzinamento oltre alla drogheria di via Silvio Pellico, furono la casa di Sandrin in via Salvator Rosa, la casa di Cesare Carnaghi a Sacconago, la canonica di Don Angelo Grossi a Solbiate Olona presso l’oratorio, l’altra canonica di Don Carlo Pozzi presso l’oratorio di Castegnate e i sotterranei del seminario arcivescovile di Venegono Inferiore; un altro deposito fu ricavato nei sotterranei della chiesa di Sant’Edoardo a Busto Arsizio, sotto la protezione e sorveglianza di Don Ambrogio Gianotti”.

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto Arsizio
DATA REPERTO 1943-45
TIPOLOGIA REPERTO Oggetto esposto in struttura museale 
DESCRIZIONE REPERTO Pistole e fondina utilizzate dai partigiani durante la Resistenza.

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